\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Dalla \b \cf4 \ATXht14241 guerra franco-prussiana\b0 \cf0 \ATXht0 e dal \b \cf4 \ATXht14251 Congresso di Berlino\b0 \cf0 \ATXht0 era nata una nuova Europa. Non solo i lineamenti geopolitici del continente si erano modificati, ma anche i rapporti sociali ed economici interni ai vari paesi e, pi∙ complessivamente, le relazioni tra le potenze europee e tra queste e il resto del mond
o.\par
Le trasformazioni economiche e sociali prodotte dalla \b \cf4 \ATXht13261 rivoluzione industriale\b0 \cf0 \ATXht0 (estesasi alla fine del secolo nei paesi scandinavi, in Svizzera, in Italia, in Russia, in molte parti dellÆAustria-Ungheria e dell
a Penisola Iberica, benchΘ in varia misura e intensitα) furono accompagnate da invenzioni e scoperte che nel giro di poco pi∙ di mezzo secolo mutarono in maniera radicale modi e livelli di vita e mentalitα e comportamenti. \b \cf4 \ATXht143211 Ferrovie
\b0 \cf0 \ATXht0 e navigazione a vapore, fotografia e cinema, luce ed energia elettrica, automobile e aeroplano, telefono e radio si affermarono ovunque, tra il 1850 e il 1920, provocando una rivoluzione socio-culturale ancora pi∙ forte di quella economic
a e sociale.\par
LÆEuropa fu allora di gran lunga pi∙ di quanto fosse mai stata il centro mondiale egemone.\par
In base ad accordi definiti a Berlino, i vari paesi europei estesero i loro imperi coloniali o ne fondarono di nuovi. LÆintera Africa (trann
e lÆEtiopia, che si difese vittoriosamente contro lÆItalia nel 1896, e la Liberia) fu spartita fra loro; la Cina fu ridotta in uno stato di semidipendenza; i paesi latinoamericani trovarono una ragione di prosperitα solo rendendo le loro economie stretta
mente complementari a quella europea.\par
Il progresso materiale fu accompagnato da un lungo periodo di pace, alla quale fin∞ col giovare il formarsi di una alleanza franco-russa (1890) in opposizione alla Triplice italo-austro-germanica (1882). Enorme
fu pure lÆincremento demografico. Ancor pi∙ sensibile fu, a sua volta, il mutamento culturale, con lÆavvento di tendenze materialistiche e positivistiche in appariscente sintonia con i trionfi inauditi della tecnica e della scienza. Fu dovuta anche a que
sta filosofia la certezza che lÆEuropa rappresentasse la punta avanzata e, insieme, lÆantesignana di un passaggio obbligato per tutta lÆumanitα. LÆimperialismo si congiunse alla sottolineatura del ôfardello dellÆuomo biancoö nel conquistare per sΘ e quin
di nel propagare la civiltα: altro concetto che, con quelli di storia e di progresso, di ragione e di umanitα, contraddistingueva il pensiero del tempo. LÆintervento collettivo delle grandi potenze in Cina per la rivolta dei boxer nel 1900 espresse appie
no la radicata e diffusa convinzione della centralitα europea nella storia del mondo.\par
Politicamente lÆepoca port≥, oltre quello di una lunga pace, il segno di unÆampia confluenza di liberalismo e democrazia, di una prima affermazione di partiti soci
alisti e di un graduale riconoscimento di istanze da essi sostenute. Nello stesso tempo anche le Chiese, e soprattutto quella cattolica, cominciarono a portare una maggiore attenzione alle idee e alle questioni che si ponevano nella vita politica e socia
le del tempo con cos∞ grande rilievo e urgenza. Nel 1864 era stata fondata a Londra una \b \cf4 \ATXht14351 Associazione internazionale dei lavoratori\b0 \cf0 \ATXht0 , dove Marx riusc∞ a far prevalere le sue idee contro altre ispirazioni, quali quelle d
i Mazzini. Esauritosi rapidamente lo slancio di questa iniziativa, ne fu avviata una seconda nel 1889. I partiti socialisti si affermarono fortemente nei parlamenti di Gran Bretagna, Germania, Austria-Ungheria, Francia, Italia. Parallela fu la diffusione
di grandi movimenti sindacali e di organizzazioni cooperativistiche e assistenziali. Nel 1891 lÆenciclica di papa Leone XIII \i Rerum novarum\i0 precis≥, a sua volta, il campo e i criteri direttivi dellÆimpegno sociale, oltre che politico, dei cattolic
i. Furono, tuttavia, le forze democratiche e liberali a dominare il campo, consentendo allora una serie di riforme politiche (culminanti in generale nel suffragio universale), amministrative (a livello di garanzie giudiziarie e nellÆambito dei governi mu
nicipali), sociali (edilizia popolare, assicurazioni e previdenza, diritto di associazione sindacale e di sciopero), culturali (istruzione obbligatoria, potenziamento delle universitα). La spinta comune fu a una generale democratizzazione della vita poli
tica e sociale e a una prima affermazione della piccola borghesia connessa allÆemergere della nuova societα industriale come giuntura fondamentale di questa societα. Anche in paesi come Germania e Austria-Ungheria il parlamento acquist≥ maggior peso. In
Russia lÆautocrazia zarista and≥ anchÆessa verso una riforma politica con concessioni che culminarono nella convocazione della Duma.\par
Sotto la luce splendente dellÆegemonia mondiale e del progresso in atto si celavano, tuttavia, e a tratti apparivano
, problemi e crepe di non lieve peso. Nella vita economica crisi periodiche e profonde (1873, 1893, 1907) ricordavano che lÆormai maturo capitalismo e la sua logica del mercato erano ben lontani dallÆassicurare le prospettive di uno sviluppo tranquillo e
fatale. NΘ lÆeconomia industriale si rivelava in grado di assicurare lavoro e redditi sufficienti alla crescente popolazione e a quella che veniva disoccupata dal progresso tecnico. Nella seconda metα del secolo 19░ da tutto il continente (meno qualche
paese come la Francia, che aveva raggiunto condizioni di sostanziale stabilitα demografica giα dai primi anni post-napoleonici) part∞ verso il Nuovo Mondo unÆemigrazione torrenziale. Il mito dellÆAmerica come paese della fortuna si afferm≥ in tutta lÆEur
opa. Le strutture politiche e le politiche sociali non riuscivano ad assorbire e risolvere per intero il dissenso e lÆemarginazione di grandi masse. La diffusione del socialismo come ideologia della lotta di classe corrispondeva a uno stato di esasperazi
one presente pressochΘ ovunque. Ne fu anche espressione una tendenza anarchica che mise particolarmente piede in alcuni paesi (Russia, Italia, Spagna). AllÆinterno dei vari paesi sussistevano sacche di depressione territoriale e settoriale che accresceva
no le ragioni di conflitto e imponevano alle classi di governo un controllo della disciplina sociale destinato a provocare crisi dagli sviluppi non sempre prevedibili.\par
Ma non tanto da tutto ci≥ quanto, piuttosto, dai contrasti fra le grandi potenze
venne fuori la miscela esplosiva su cui si infransero lÆordine e la pace di quel mondo. Nonostante tutto, e sia pure attraverso difficoltα e contraddizioni, liberalismo e democrazia mostravano una complessiva capacitα di assicurare alla lunga un quadro d
i risoluzione dei grandi problemi morali e materiali, sociali ed economici dellÆepoca. Le gare di potenza vennero, invece, mostrando di non potere e non saper seguire che una logica di tempi assai stretti inconciliabile coi tempi lunghi degli sviluppi so
ciali. E ci≥ mentre anche su questo piano lÆemergere degli Stati Uniti e del Giappone come grandi potenze economiche e militari (i primi batterono la Spagna nel 1898 e il secondo la Russia nel 1905) mostrava che lÆegemonia mondiale dellÆEuropa non era pi
∙ incontrastata.\par
Alla fine le tensioni tra le potenze europee avrebbero portato, nel 1914, alla \b \cf4 \ATXht15211 prima guerra mondiale\b0 \cf0 \ATXht0 .